Arte, mestiere, professione: la formazione apparentemente è un lavoro “alto” fatto di contenuti e modelli, di teorie e competenze, di capacità “esperte”. Ma è anche un lavoro fatto di preparazione, di “dietro le quinte”, di studio e progettazione, di ideazione e messa a punto, di ascolto attento ed attenti interventi.
In questa “tessera” del sito, di nuovo, saranno presenti sia testi e riferimenti, sia esperienze professionali, sia qualche “caso studio” con le fasi di lavoro.. come il dietro le quinte di chi pensa e propone formazione.

  • Insieme al perosnale amministrativo

    Un’esperienza di formazione in un grande Comune, e la messa in comune, o meglio la comunicazione tra uffici amministrativi ed assistenti sociali..un’esperienza interessante e quasi una reciproca scoperta tra le due professioni. Successivamente, e a partire circa dal 2000, una sequenza continua di progetti e lavori per e con il personale amministrativo, su diversi temi d’interesse professionale e sociale, spesso in team con Beatrice Longoni.

    Per chi allora lavorava nei servizi alla persona come amministrativo, per chi come me ha lavorato con molte persone e molti gruppi e in molti contesti formativi..un continuo reciproco arricchimento e l’ampliamento di sguardi e prospettive.  Insieme, per anni, abbiamo curiosato, esplorato, capito, raccontato, scambiato..e  ricordare persone, gruppi, contesti con vero piacere.

    Alcune delle scoperte sono nel testo che si allega, del 2008, pubblicato ma anche uscito on line nel sito della Provincia di Milano e poi su Asit.. e molti dei temi confrontati con il personale amministravo sono relativi al funzionamento operativo dei servizi e alla qualità dei servizi stessi come interesse comune di tutti gli operatori.

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  • Libera Professione

    Su richiesta di un Croas, e per preparare ancora una volta un intervento pubblico sul tema della libera professione, ho ripensato alla mia esperienza di questi anni, e alla infinità di richieste, di contatti via mail, di interviste per tesi, che mi sono arrivate.

    Mi sono chiesta, spesso, se cio’ che veniva richiesto era il passaggio, la “consegna” di un sapere professionale o delle indicazioni di procedure e competenze spendibili dal punto di vista operativo..quasi una ricetta da applicare e con ingredienti sempre sicuri, univoci, praticabile comunque e dovunque al di là di contesti ambientali e storie professionali...

    Spesso la domanda è stata di indicare o dare il “come”: come si fa, come si ottiene,  quale procedura..e spesso, nel tempo, ho potuto e dovuto proporre idee ed esperienze costruite lungo la strada e basate su quello che via via esploravo e ..trovavo.

    In qualche caso, fortunatamente, era possibile invece, insieme ad allievi, partecipanti, colleghi giovani e meno giovani, esplorare il senso di una libera professione come esperienza di scoperta professionale inusuale e diversa, con vantaggi, rischi, punti di domanda aperti..elaborazioni e rielaborazioni sempre in corso.

    La libera professione, qualsiasi libera professione, non è adesione, imitazione, mimetizzazione su modelli ed esperienze altrui, ma dare passione e vita ad un’idea, ad un progetto, partendo da pensieri e modelli che diventano una grande opportunità se si riesce ad ampliare sguardo e prospettiva.

    Ma oggi, e pur rimandando ai riferimenti bibliografici segnalati per chi desidera approfondire il tema, osservo che la libera professione è ricercata e progettata in particolare da giovani colleghi, che tentano in questo modo di affrontare il complesso problema dell’inserimento in un mondo del lavoro profondamente cambiato. Non è piu’ il tempo della Pubblica Amministrazione come garante di un lavoro dipendente, come spazio “quasi”certo di occupazione o di ingresso al lavoro: il lavoro dipendente era possibile e quasi sicuro, nei modelli (e forse nel DNA!) professionali ci si riferiva alla dipendenza come ad una variabile di base, un punto di partenza anche culturale comune per tutti.

    In quegli stessi anni, la progettazione di una libera professione era non solo inusuale ma fuori da ogni schema… ma forse proprio per questo e con molta gradualità l’idea ha cominciato a girare: allora era la tentata risposta ad inquietudini organizzative o alla ricerca di uno spazio professionale nuovo e , appunto, libero (apparentemente!) da vincoli.

    Dalla rigidità organizzativa e gestionale della pubblica amministrazione e del lavoro dipendente, si fantasticava, a volte illusoriamente a volte in modo realistico e competente, di un lavoro oltre schemi ed ambiti già noti. Una libera professione pensata come evoluzione di un’esperienza di lavoro da ampliare ed arricchire o da superare ed innovare..

     

    Oggi, invece, il percorso verso la libera professione si è ribaltato completamente..e la ricerca di un lavoro propone la libera professione come azione possibile e prospettiva occupazionale per le nuove generazioni di assistenti sociali.

    Vanno considerate, io credo, le profonde differenze tra ieri ed oggi..ma va anche ricordato che pensieri nuovi, dei giovani colleghi, possono portare a idee altrettanto nuove e  progetti che potrebbero inventare e proporre nuove tipologie di intervento e lavoro..

     

    Per facilitare idee e progetti, riflessioni e pensieri, trovate in quest’area   riferimenti  e bibliografie, sintesi di documenti pubblicati anche on line, con alcune note  per riordinare l’insieme almeno cronologicamente...cosa difficile perché negli anni, anche di recente, ho scritto e  rielaborato contributi  ed esperienze, per la formazione a distanza , per un nuovo testo,  per alcuni Croas

    Sono qui inseriti anche alcuni dei progetti formativi specifici , che delineano meglio i contenuti che a suo tempo avevo individuato a sostegno di una specifica progettazione individuale verso la libera professione.

    Nel labirinto del mio computer ho poi trovato anche tracce di interviste di allievi, di tesi, di domande diverse..non riuscendo ad individuare “chi e quando” ha chiesto via mail pareri o indicazioni o interviste, propongo solo una sorta di FAQ sulla libera professione..fatta di una sintesi e revisione di quelle domande che potrebbero essere utili anche per altri. 

     

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  • Supervisione

    La supervisione..si propone un testo pubblicato on line dal Croas della Lombardia, e in particolare quanto scritto da Ombretta Okely, era il 2009.

    In questo ambito abbiamo entrambe molto lavorato, confrontato e riflettuto e  potremo arricchire di altri documenti e di progetti realizzati nel tempo.

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